lunedì 30 marzo 2015

Facebook cambia faccia: dalla bacheca alla nuova Timeline.

Facebook cambia faccia: dalla bacheca alla nuova Timeline.


Tra qualche settimana non ci sarà più scampo e allora bisognerà vincere ogni nostalgica resistenza e arrendersi alla nuova Timeline di Facebook.
Molti l’hanno già fatto, soprattutto quelli che sanno coltivare bene una web-reputation e non hanno scheletri nella Rete. [Ma a pensarci la reputazione sta diventando un sola, visto che il confine tra vita off e on line, è ormai storia passata]. Per tutti gli altri c’è ancora il tempo di fare una bella verifica dei contenuti postati sulla propria pagina e di capire se è il caso di fare le pulizie di primavera. Tanto per cominciare, abituiamoci a parlare di diario e non più di bacheca.
Non si tratta solo di un cambiamento nell’interfaccia grafica, per quanto curato e stiloso. C’è davvero molto di più. Presentata come una delle novità più importanti all’annuale conferenza di Facebook dedicata agli sviluppatori -  del settembre scorso, la Timeline di Facebook è progettata per far sì che il più potente Social Network del pianeta, diventi il contenitore delle nostre esistenze. Detta così, fa venire un po’ i brividi: evoca brutte immagini e pensieri sul genere The Big Brother. Ma non dimentichiamoci mai che l’idea è americana e in quanto tale votata soprattutto al business. Quindi meglio non perdere troppo tempo a scavare dentro le scatole della psicologia, della sociologia e dell’antropologia, e di fare i conti con gli aspetti tecnici di questa piccola rivoluzione.
La linea del tempo – per appellarsi alle traduzioni letterali – non è altro che la registrazione cronologica di tutte le nostre azioni: gli aggiornamenti di status, le foto caricate, i like, i video condivisi, le applicazioni usate, i commenti. c’è tutto quello che abbiamo fatto da quando abbiamo varato un profilo su Facebook.
Se vi prendesse un’ansia storiografica e aveste voglia di ricostruire proprio tutta la vostra vita, si può andare all’indietro fino alla nascita, facendo una sorta di diario a ritroso. Infatti è possibile aggiungere non solo gli aggiornamenti di stato, ma anche elementi del proprio passato: il giorno della laurea, il matrimonio, la nascita di un figlio, il giorno del divorzio e compagnia bella.
C’è tempo, dicevo, prima che il diario digitale di Zuckerberg diventi obbligatorio. Tempo da spendere per scegliere la propria “immagine di copertina”, per ricordare o dimenticare, per fare un salto nel tempo e curiosare in quel che si faceva, suonava, creava, l’anno in cui siamo nati.
Una via di fuga al passaggio obbligatorio lanciato da Palo Alto è in alto e a destra, cioè nel link ai settings. E’ sempre possibile gestire leimpostazioni sulla privacy e conviene farlo al meglio. Si può scegliere chi può vedere i post prodotti dalle app in uso, decidere chi può vedere i post dei tuoi amici sul tuo profilo, rivedere i tag pubblici che ci riguardano, e anche restringere il pubblico per i vecchi post.
Vale la pena investirci un po’ di tempo, perchè il passato diventerà non solo digitale, ma soprattutto pubblico.
Per ora il nuovo volto di Facebook resterà prerogativa dei profili personali (8oo milioni di utenti oggi, si punta al miliardo entro la prossima estate), quindi ne sono escluse le pagine aziendali. Ma siamo ancora in fase beta del lancio e c’è da scommettere che come per Google+, le pagine riservate alle imprese siano destinate a cambiare presto.
Si può far fruttare l’attesa, mettendo le mani sul profilo personale, che poi – quando si ha o si lavora in un’azienda – è da tenere d’occhio, soprattutto se avete colleghi che sono anche amici.

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