lunedì 2 giugno 2014

A Testa Alta, lo sceneggiatore Spezzino Paolo Logli parla del film tv in onda in prima serata su Raiuno .


A Testa Alta, lo sceneggiatore Spezzino Paolo Logli parla del film tv in onda in prima serata su Raiuno.




Nell'ambito delle celebrazioni per la Festa del Repubblica e per il Bicentenario dell'Arma dei Carabinieri, lunedì 2 giugno alle 21.10 su Raiuno va in onda "A testa alta", un film per la tv diretto da Maurizio Zaccaro e prodotto da Rai Fiction in collaborazione con Ocean Production, che rievoca una vicenda realmente accaduta: la storia di tre carabinieri che a Fiesole nel 1944 formarono una staffetta portaordini partigiana e si sacrificarono offrendo la propria vita in cambio di ostaggi civili in mano ai nazisti.


Chiediamo allo sceneggiatore Paolo Logli, che ha scritto la fiction con Alessandro Pondi, come si affronta la scrittura di un soggetto ispirato a un fatto storico.
«È necessario entrare nella testa e nel cuore dei personaggi, e di conseguenza individuare quelle che potevano essere le logiche che li spingevano ad agire in ogni situazione e in difesa dei loro ideali. Inoltre, è un lungo e preciso lavoro di ricerca su quelli che sono stati i contesti e gli accadimenti storici. Senza una buona documentazione è impossibile ordinare una storia del genere».

La guerra segna chi la vive sulla pelle, ma i sentimenti dei giovani protagonisti, che vediamo capitanati dal personaggio interpretato da Giorgio Pasotti (nel cast, tra gli altri, anche Ettore Bassi, Marco Cocci, Nicole Grimaudo e Andrea Bosca), sono in grado, secondo lei, di toccare comunque il cuore delle nuove generazioni più vicine ai libri di storia che al campo di battaglia?
«Dimentichiamo spesso che quegli uomini, di cui la storia ci racconta, erano in realtà semplici ragazzi, che obbedivano solo a un sentimento d'amore per il Paese. Maturati all'interno di un conflitto mastodontico, e senza più nessun punto di riferimento, difendevano la terra, raccoglievano il grano e aiutavano le donne durante i travagli, ma sempre con la dedizione e l'incoscienza propria di un giovane cresciuto troppo in fretta. Credo che la troppa retorica di oggi respinga i giovani da un immaginario nel quale potrebbero riconoscersi facilmente».

Ancora una volta la sua firma viene affiancata da quella di Alessandro Pondi; cosa determina la nascita di una complicità così solida tra due sceneggiatori?
«La diversità profonda. Nonostante i valori rimangano gli stessi, cambia lo sguardo sul mondo. In effetti, solo leggendo la realtà da due angolazioni diverse ci si può scontrare e permettersi di ritrovare un punto d'incontro. Proprio come il giorno e la notte, due sceneggiatori devono contraddirsi continuamente, per poi ricongiungersi in un'estasi di bellezza e sentimento, generando così una verità immanente nel cuore del racconto».

La fiction è diretta da Maurizio Zaccaro, ma a parte questa sua ultima collaborazione, quale è il ricordo professionale che ha dei registi con cui ha lavorato?
«Ho avuto la fortuna di lavorare con registi come Marco Pontecorvo, Lodovico Gasparini e Robert Dornhelm. Ognuno ha la capacità di interfacciarsi con gli sceneggiatori, ascoltare i loro punti di vista e farsi trasmettere gli stimoli per costruire una visione comune. È in particolar modo questo aspetto del "dar voce", essere aperti al confronto, che rende completa la figura del regista nel suo insieme».

In occasione della Festa della Repubblica e del Bicentenario dell'Arma dei Carabinieri, la fiction vuole essere anche un grande omaggio al nostro Paese; cosa rappresenta per lei l'amor di patria.

«Credo che l'amor di patria si manifesti attraverso il sacrificio per il futuro. Uomini di ogni età spinti da ideali di libertà e giustizia che combattano quotidianamente, spesso pagando il prezzo della loro vita, per non far perdere la speranza alla gente comune».



scritto da : Massimiliano Ferone

FONTE : http://www.cinecorrierenews.it/index.php/fiction-tv/item/914-a-testa-alta-lo-sceneggiatore-paolo-logli-parla-del-film-tv-in-onda-il-2-giugno-in-prima-serata-su-raiuno-da-lui-scritto-con-alessandro-pondi.

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