martedì 16 luglio 2024

La lettera di Toti all'avvocato: "La poltrona di presidente oggi è più un peso che un onore"

 

La lettera di Toti all'avvocato: "La poltrona di presidente oggi è più un peso che un onore"

Giovanni Toti consegna una lettera al suo avvocato, Stefano Savi: "Vedo come una liberazione poter ridare la parola agli elettori", ma poi aggiunge "la presidenza di una Regione non è un bene personale. È un patrimonio collettivo"



Toti, all'indomani della decisione del Riesame di RESPINGERE l'istanza di revoca dei domiciliari, ha consegnato una lettera al suo avvocato Stefano Savi in cui, pregandolo di darne visibilità, parla della sua carica. "Vedo come una liberazione - scrive in un passaggio chiave - poter ridare la parola agli elettori".

PER ONORE DI CRONACA VI COMUNICHIAMO LA DICITURA DELLA LETTERA

Caro Avvocato,


Ti mando qualche riga, il mio pensiero dopo oltre due mesi di questa vicenda giudiziaria che, con grande professionalità, stai seguendo in mia difesa. 


Ti prego di dare visibilità, come meglio riterrai opportuno, a questi miei pensieri. Su una cosa almeno siamo d’accordo con il Tribunale del Riesame: non esistendo il rischio di inquinamento delle prove, le mie parole non potranno turbare, in alcun modo, le indagini in corso.


D’altra parte sarebbe stato ben strano il contrario, anche se, per circa due mesi, si è detto anche questo. 

La legislatura cominciata con le elezioni del 2020, vinte, con ampio consenso, per la seconda volta, dalla mia proposta politica, e’ stata di fatto un reality show, all’insaputa dei partecipanti. 


Intercettazioni telefoniche, intercettazioni ambientali, telecamere negli uffici, pedinamenti. Nessuno è stato escluso. Quattro anni delle nostre vite documentate, dal tavolo del ristorante al colore della giacca.


Da tutta questa enciclopedica opera di controllo emerge una ipotesi di reato che ancora mi stupisce.


Emerge che il Comitato politico Giovanni Toti Liguria, che ha sostenuto le campagne elettorali di molti in Liguria, riceveva finanziamenti da soggetti privati. Soldi tracciati, regolari, iscritti dove la legge prevede, in entrata e in uscita. Raccolti in eventi pubblici, aperti alla stampa, di cui pure eravamo orgogliosi per il successo.


Emerge anche che mi sono interessato ad alcune pratiche che ritenevo importanti. La dove era legittimo, si è fatto. Dove non lo era, non si è fatto.


Quindi, soldi regolari, pratiche regolari. E allora quale è l’accusa? L’accusa è di essermene occupato: dal buon esito di quelle situazioni, se legalmente possibile, a mio avviso, dipendevano posti di lavoro e ricchezza per il territorio. Credo che ogni amministratore faccia lo stesso, quotidianamente.


Quelle pratiche in particolare oggi al centro delle accuse, riguardavano un finanziatore del nostro movimento politico. Un finanziatore da sempre, da prima che diventassi Governatore, da nove anni. 


Ci ha sostenuto, come molte altre migliaia di persone in questi anni, quando era convinto delle nostre scelte e quando lo era meno, quando aveva pratiche aperte con la pubblica amministrazione e quando non le aveva. Sempre. 


Lo ha sempre fatto perché riteneva, fortunatamente come molti altri, che la nostra politica fosse migliore delle alternative, che la nostra attenzione e sensibilità verso il mondo dell’impresa fosse di vantaggio a chi investe. A lui, e non solo a lui.


Quelle pratiche, in realtà, non riguardavano solo lui. Riguardavano per molti aspetti l’intero porto, molti soggetti chiamati ad investire a Genova nei prossimi anni per accrescere la competitività del nostro scalo in una ottica europea. In un ottica di costante dialogo e confronto tra il pubblico e molti soggetti privati. Un racconto che, ad oggi, le carte dell’inchiesta non raccontano da tutte le angolature, ma solo da un unica prospettiva.


Ora, io ho sempre pensato che sarebbe stato scorretto, al limite anche un reato, trattare in modo diverso le persone a seconda che ti avessero finanziato oppure no. Tra chi ti avesse votato oppure no. 


Compiere un reato, turbare la concorrenza, o anche solo agire scorrettamente trattando una persona con le stesse modalità di tutte le altre, e’ una ipotesi che va contro la logica.


Dalla mole di materiale raccolto il quattro anni non sarebbe stato difficile, spero si possa fare in giudizio, quando ci sarà, verificare che la stessa attenzione riservata alle pratiche oggetto dell’inchiesta l’abbiamo riservata a tutti coloro che facevano impresa in Liguria. Non scrive la verità chi sostiene una nostra attenzione particolare per Aldo Spinelli e le sue imprese. Gli stessi pranzi, le stesse telefonate, gli stessi viaggi per incontrarli, gli stessi interessamenti sono stati riservati a tutti coloro che lavoravano ed investivano nel nostro territorio. 


A prescindere che fossero finanziatori o meno, sostenitori politici o meno. A prescindere da tutto, tranne la loro volontà di investire. 


Il materiale raccolto in quattro anni lo potrà ben dimostrare, ma sfido a trovare un imprenditore che lamenti la nostra mancata attenzione o sollecitudine per un suo problema.


E tanti sono venuti ad investire in Liguria proprio per questa nostra attitudine.


Ma non voglio spendere qui parole a difesa della Liguria che abbiamo costruito. Chi la frequentava per diletto, lavoro o investimento prima della tragedia del Ponte Morandi, e la frequenta oggi, credo abbia ben chiara la strada che si è fatta e quanto si è costruito.


Come chiara ce l’hanno i Liguri che ci hanno confermato tante volte la fiducia.


Ora, per tranquillizzare i Giudici del Riesame, che ritengono io non abbia capito il reato commesso e dunque lo possa reiterare, vorrei essere chiaro: ho capito benissimo cosa mi viene addebitato. 


Per i magistrati sarebbe reato essermi interessato ad un pratica, pure se regolare, perché interessava ad un soggetto che ha versato soldi al nostro movimento politico, pure se regolarmente. 


Che, per paradosso, vuol dire che se mi fossi interessato alla stessa pratica di un imprenditore che non ci ha mai sostenuto, non sarei stato corrotto. E se l’imprenditore avesse finanziato un movimento politico di cui così poco stimava la politica e i leader, tanto da non parlargli neppure dei suoi progetti, non sarebbe stato un corruttore.


Mi si perdoni, ma pur capendo, non sono d’accordo. Pur avendo confermato ai magistrati punto per punto quanto accaduto, senza nascondere nulla. E tuttavia la reiterazione di quel reato resta impossibile. 


Mi è perfettamente chiaro infatti che è di questo che sono accusato, e, ovviamente, pur non essendo d’accordo con la accusa, evidentemente eviterei di farmi accusare nuovamente della stessa cosa. 


Se lo facessi, caro Avvocato, offrirei alla tua difesa un opportunità in più: quella di chiedere la non punibilità per infermità di mente.


Ma immaginate che in attesa di sapere come un Tribunale giudicherà tutto questo, reato o legittima azione politica, immaginate che una persona sana di mente possa ripetere la stessa azione per la quale si trova ai domiciliari? Con quattro anni di inchiesta alle spalle? 


E immaginate un imprenditore che, vedendo Toti sul ciglio della strada, possa fermarsi a chiedere anche solo una informazione stradale?


Mi sembra francamente una ipotesi impossibile. Impossibile perché sarebbe una azione autolesionistica contro la logica. Impossibile perché, con la notorietà e il clamore dell’inchiesta, qualsiasi imprenditore di guarderebbe bene dal fare una richiesta, pur legittima. Impossibile, anche astrattamente, perché ogni reiterazione sarebbe immediatamente scoperta.


Eppure è per questo che sono ai domiciliari: perché, pure confinato nel paesino di Ameglia, sospeso dalla carica, per il solo fatto di poterla ancora un giorno ricoprire, ormai per poco tempo per la verità, potrei nuovamente interessarmi ad altre pratiche e un imprenditore potrebbe donarci dei soldi. Tutto alla luce del sole, perché non risulta un solo euro non tracciato. Vi sembra possibile?


Sarà giustizia, caro Avvocato, ma non la percepisco come tale. Perché ricordiamoci sempre, nessuno è stato ancora condannato, nessuno sta scontando una pena. Parliamo di limitazioni alla libertà precedenti ad ogni giudizio.


Tant’è, cosa fare oggi? Questa è la domanda che mi faccio e che leggo quotidianamente nel dibattito che circonda l’inchiesta.


E a cui non voglio sfuggire. E’ chiaro che oggi per me la poltrona di Presidente è maggiormente un peso che un onore. Forse sarebbe stato più facile, fin da subito, sbattere la porta, con indignazione, al solo sospetto mosso sul mio operato. 


Nella mia vita ho cambiato tante volte, non mi spaventa personalmente rinunciare ad un ruolo a cui pure sono legato, per i risultati che rivendico e a cui ho dedicato ogni singolo minuto degli ultimi nove anni, sacrificando affetti e amici.


Ho fatto nella mia vita, partendo da un piccolo paese, il giornalista, l’inviato, il Direttore di due telegiornali nazionali, il dirigente d’azienda, l’Eurodeputato. Non mi sono mancate le soddisfazioni personali. La mia famiglia vive oggi esattamente come viveva nove anni fa, stessa casa stesso lavoro. Il conto umano è in pareggio, la gratificazione per quello che gli elettori liguri mi hanno consentito di fare, dal Ponte San Giorgio in poi, e’ enorme.


Vedo come una liberazione oggi poter ridare la parola agli elettori, perché sono certo che sapranno giudicare quello che è stato fatto fino ad oggi e sceglieranno per continuare a vivere e lavorare in una Liguria libera, che guarda al futuro con ottimismo, che premia l’intraprendenza, che rivendica un ruolo in Italia. 

E deluderanno chi, sciacallescamente, dimenticato ogni principio giuridico civile, cavalcando sospetto, odio ed invidia sciale, agogna a rinquistare un ruolo, sull’onda delle carte bollate e non dei programmi.


Non vedo l’ora, ma la Presidenza di una Regione non è un bene personale. E’ un patrimonio colletivo. Di chi l’ha votata, di chi l’ha sostenuta, di coloro che si sono spesi per una avventura politica. Ho sperato, e spero ancora, che giustizia e politica possano rispettare i propri ruoli e le proprie prerogative. Che, mentre i Pm legittimamente indagano, la politica, con le sue regole, i suoi riti, le sue aule, possa fare le proprie considerazioni per il bene comune. 

Sembrano regole astratte, ma si chiamano Democrazia. 


Nei prossimi giorni, con il permesso dei magistrati, tornerò ad incontrarmi con gli amici del mio movimento politico, gli alleati, e tutti coloro che potrò vedere per parlare di futuro. E le scelte che faremo saranno prima di tutto per il bene della Liguria a cui oggi tutta l’Italia dovrebbe guardare con grande attenzione.


Per ora resto qui, nella casa di Ameglia. Orgoglioso della consapevolezza di essere meno ricco di quando ho cominciato a fare politica, meno libero, ma di aver contribuito a costruire una Liguria più ricca e più libera. Che gli elettori, al momento opportuno, sapranno conservare.



domenica 14 luglio 2024

23ª edizione del “Galà Disconovità” e “Festa dei 40 anni di Radio Idea”, Mercoledì 17 e giovedì 18 luglio 2024 ore 20:30 Anfiteatro di Molfetta

 23ª edizione del “Galà Disconovità” e “Festa dei 40 anni di Radio Idea”, Mercoledì 17 e giovedì 18 luglio 2024 ore 20:30 Anfiteatro di Molfetta.



Molfetta si prepara ad accogliere un evento straordinario: la 23a edizione del Galà Disconovità e il 40o anniversario di Radio Idea! Gli spettacoli si terranno mercoledì 17 e giovedì 18 luglio 2024 presso l'”Anfiteatro di Ponente”, una delle poche strutture in Puglia dedicate alla musica con acustica perfetta e un'atmosfera suggestiva, promettendo due serate indimenticabili.



La prima serata del Galà Disconovità sarà un’esplosione di musica e talento con artisti emergenti e di fama nazionale. Gli ospiti presenteranno i loro ultimi successi musicali, offrendo anteprime esclusive. Lucia Catacchio condurrà con la sua consueta classe e professionalità.

La seconda serata celebrerà i 40 anni di Radio Idea con DJ Mizio (mixing) e Stefy (vox), che riporteranno in vita la migliore musica degli ultimi 40 anni. Un’esperienza festosa dedicata a tutti gli amanti della musica, per celebrare la storia musicale della radio e la sua importanza nella comunità. Le serate saranno trasmesse in diretta streaming sul sito www.radioidea.it.

Questi eventi non solo celebreranno il ruolo significativo di Radio Idea, ma offriranno anche due giorni di gioia, emozioni e intrattenimento per tutti i presenti. L'anfiteatro di Ponente si trasformerà in un palcoscenico magico, regalando momenti indimenticabili a tutti i partecipanti.

Il DiscoNovità, originariamente concepito come un concorso musicale, è evoluto in un prestigioso evento che celebra il talento degli artisti emergenti. Durante il Gran Galà, cantanti, band e musicisti avranno l'opportunità di esibirsi davanti a una vasta platea, aumentando la loro visibilità e l’interesse verso la loro musica.

Gli artisti partecipanti sono stati selezionati tra coloro che hanno già avuto esperienze significative in concorsi e talent show di successo. Durante lo spettacolo si potranno ascoltare brani nuovi e inediti, già in rotazione sulle emittenti radiofoniche nazionali, inclusa Radio Idea FM 97.300, oltre a brani editi ri-arrangiati.

La direttrice artistica e conduttrice dell'evento è Lucia Catacchio la cui professionalità ed esperienza garantiscono uno spettacolo di alto livello.

L'accesso allo spettacolo è gratuito e non richiede inviti o prenotazioni. Radio Idea, con la sua esperienza quarantennale, ha organizzato il DiscoNovità per 23 edizioni consecutive. Lo spettacolo,fortemente voluto e patrocinato dall'Amministrazione Comunale di Molfetta e dall'Assessore al Turismo Marketing, Cultura Avv. Giacomo Rossiello, dimostra una consolidata esperienza nella gestione di eventi culturali di successo.

Il cast comprende artisti emergenti che hanno partecipato a trasmissioni televisive di prestigio,assicurando una qualità elevata delle esibizioni. Gli special guest sono: Effemme (Federica Memmola) tarantina, testimonial del prestigioso marchio "ISP Technologies" con numerose esibizioni e concerti anche all'estero; Stella Calà, nipote del noto Jerry Calà, affermata cantante ed attrice, che presenterà il suo inedito. Durante la serata ci sarà anche la sua talentuosa figlia Jennifer Divina con un suo inedito; M° Sokol Preka Gjergji interpreterà Perfect Symphony, sia la parte cantata da Ed Sheeran che quella di Andrea Bocelli. Non per ultimo, i vincitori assoluti del Sansiane Festival di Porto Cesareo per la sezione inediti, la cantautrice Roberta Intieri (in arte Intro di Rende – Cosenza) e per la sezione editi i VOCAL SINERGY (gruppo gospel di Soleto – Lecce) diretto dalla Maestra Anita Tarantino. A questi si aggiungono: Ale Di Frenza (Corato), Annalisa Messere (Giovinazzo), Anna Carone (Gravina in Puglia), Deva (Annalisa Marella) (Terlizzi), Gabriella Aruanno (Bisceglie), Libera del Rosso, Lorè (Lorena Fanelli), Maria Francesca Tammacco, Nausica Speranzini, PAPUS (Nunzio Papapietro (Matera), Valentina Sigrisi, e Vincenzo Cipriani.

Le coreografie saranno eseguite dal maestro Raffaele Parisi, con la partecipazione dei migliori

ballerini delle scuole di danza Les Dances, Le Mille e una Passione Trani, Classic Pole Dance Bari,

Bolly Bari Dance e New Club Magic Dance Terlizzi. Inoltre, ci sarà una sfilata di alta moda

coordinata da Teodora Mastropierro.




Non mancate a questa straordinaria celebrazione della 23a edizione del Galà Disconovità e dei 40 anni di Radio Idea! Due eventi da vivere e ricordare per sempre!


SpeziaTV con Sveva Casati Modignani con il suo libro ‘La Vita è bella....nonostante

 SpeziaTV con Sveva Casati Modignani con il suo libro

" La Vita è bella.....nonostante "


SpeziaTV con Sveva Casati Modignani con il suo libro ‘La Vita è bella. ..Nonostante’
a Bocca di Magra Alla XV edizione della Rassegna letteraria ‘I Grandi temi’ alla Villa Romana di Bocca di Magra, organizzata dal Comune di Ameglia in collaborazione e a cura di Annamaria Bernardini de Pace, arriva, giovedì 11 luglio alle 21.00, l’amatissima scrittrice Sveva Casati Modignani con il suo libro ‘La Vita è bella. Nonostante’ (ed. Sperling & Kupfer).

Quest'ultimo libro di Sveva Casati Modignani conclude la serie iniziata con "Festa di Famiglia" seguendo le vite delle quattro amiche Andreina, Carlotta, Gloria e Maria Sole. Mentre affrontano sfide legate a nuove aspirazioni e problemi contemporanei, le donne mature prendono decisioni cruciali che cambieranno le loro vite. Carlotta deve superare un lutto improvviso, Maria Sole si adatta alla gestione di un asilo nido e al nuovo equilibrio familiare, Andreina riflette sull'allevamento della figlia senza un padre e Gloria rivaluta il suo amore per Sergio. Il libro esplora grandi dolori, piccole gioie e offre un finale sorprendente, enfatizzando l'importanza di apprezzare la bellezza della vita nonostante le sfide.





venerdì 5 luglio 2024

BOCCA DI MAGRA, GIOVANNI TERZI INAUGURA LA XV EDIZIONE DELLA RASSEGNA LETTERARIA ‘I GRANDI TEMI’

 BOCCA DI MAGRA, GIOVANNI TERZI INAUGURA LA XV EDIZIONE DELLA RASSEGNA LETTERARIA ‘I GRANDI TEMI’



L’evento, nato da un’idea di Annamaria Bernardini de Pace, si terrà dall’8 al 14 luglio 2024 a Villa Romana, Bocca di Magra


Bocca di Magra, Ameglia 15 giugno 2024 – Sarà il giornalista e scrittore Giovanni Terzi, con il suo ultimo libro, una biografia non autorizzata di Pupetta Maresca, ad aprire lunedì 8 luglio alle ore 21.00 la XV edizione della Rassegna letteraria ‘I Grandi temi’ alla Villa Romana di Bocca di Magra, organizzata dal Comune di Ameglia in collaborazione e a cura di Annamaria Bernardini de Pace. Il tema di quest’anno è senza dubbio figlio dei nostri tempi: “Benessere o malessere?” è infatti l’interrogativo e il filo rosso che unirà per ben sette serate consecutive i talk condotti da Annamaria Bernardini de Pace con la verve acuta e graffiante che la contraddistingue. Sotto i riflettori si alterneranno, dopo Terzi, in ordine: Vittorio Feltri, Rosario e Giulia Sorrentino, Sveva Casati Modignani, Donato Carrisi, Gabriel Garko con Gino Saladini e Umberto Brindani. Vittima o carnefice? Chi sia stata veramente Assunta Maresca, conosciuta da tutti come Pupetta Maresca,rimane nell’opinione pubblica e nelle carte processuali. Di sicuro Giovanni Terzi, che con lei ha avuto un intenso scambio narrativo per ricostruirne la storia prima che la donna morisse, nel libro ‘Madame Camorra. Biografia non autorizzata di Pupetta Maresca’ edito da Vallecchi Firenze, ne traccia un profilo intenso, come donna e come boss di Camorra. Una bella occasione per conoscere o ricostruire un pezzo della nostra storia italiana. Ogni sera i libri potranno essere acquistati grazie alla partnership con la libreria Mondadori di Sarzana.



Sinossi – Presentazione libro

“Dite al professor Cutolo che se non la smette di minacciare la mia famiglia ci penserò io a uccidere con le mie mani i suoi bambini”. Dorme e sogna Pupetta in quella notte d’inverno nella sua casa a Castellammare di Stabia; un sogno reale perché quella frase, quella minaccia lei, donna d’onore, l’aveva fatta tanti anni prima durante una conferenza tenutasi al Circolo della Stampa di Napoli davanti a decine di giornalisti.Pupetta racconta tutta la sua vita, non omette nulla. Il pensiero per il suo primo figlio Pascalino, ucciso a diciotto anni, è ricorrente e costante; vuole capire, Pupetta, chi è stato. Così prima con Ciro, il fratello, poi con Roberto e Annabella, i figli, per poi terminare con Umberto Ammaturo, il suo secondo compagno, cerca di ripercorrere la sua vita per capire chi ha voluto ammazzare il suo primogenito. Il racconto di Pupetta è il racconto degli ultimi sessanta anni della camorra e di Napoli. Pupetta ha ucciso per amore chi l’amore aveva osato portarlo via, è stata complice di un pericoloso criminale e narcotrafficante internazionale per amore dei suoi figli.


Biografia breve di Giovanni Terzi

Giovanni Terzi, giornalista e scrittore, nasce a Milano nel 1964 e dopo il liceo scientifico si laurea in architettura al Politecnico di Milano con specializzazione in Urbanistica. Assistente al Politecnico di Milano e poi docente a contratto alla facoltà di Ingegneria a Pavia è dal 2019 docente alla UNICAL (Università della Calabria). Ha scritto per L’indipendente, Panorama, Il Giornale e Libero. Tra i suoi libri Innocente in carcerazione preventiva (Ares Editore), Vorrei assomigliare a mio padre (Ares Editore), Shukran (Piemme), Eroi Quotidiani (Cairo Editore). È stato Assessore a Milano dal 2006 al 2011. Dal 2014 è spesso presente nelle reti Rai in veste di giornalista.