venerdì 27 settembre 2019

Le Mans '66 - La Grande Sfida

Le Mans '66 - La Grande Sfida



DAL 14 NOVEMBRE AL CINEMA
Regia: James Mangold Sceneggiatura: Jez Butterworth, John-Henry Butterworth Produttori: Peter Chernin Cast: Christian Bale, Matt Damon, Jon Bernthal, Caitriona Balfe, Remo Girone, Noah Jupe, Paul Sparks Trama: La pellicola si basa sull’incredibile storia vera del visionario designer di automobili Carroll Shelby (Damon) e dell’intrepido pilota britannico Ken Miles (Bale), che insieme si batterono contro l’interferenza delle corporation, le leggi della fisica e i loro demoni personali per costruire una rivoluzionaria auto da corsa per la Ford Motor Company e sfidare le imbattibili auto di Enzo Ferrari alla 24ore di Le Mans in Francia nel 1966.I vincitori dell’Oscar Matt Damon e Christian Bale sono i protagonisti di FORD v FERRARI, basata sulla incredibile storia vera del visionario designer di automobili Carroll Shelby (Damon) e dell’intrepido pilota britannico Ken Miles (Bale), che insieme si batterono contro l’interferenza delle corporation, le leggi della fisica e i loro demoni personali per costruire una rivoluzionaria auto da corsa per la Ford Motor Company e sfidare le imbattibili auto di Enzo Ferrari alla 24ore di Le Mans in Francia nel 1966. Le Mans '66 - #LaGrandeSfida


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SVILUPPO ENTROTERRA: 29 SETTEMBRE 2019 GIORNATA DEI SENTIERI LIGURI

SVILUPPO ENTROTERRA: 29 SETTEMBRE 2019 GIORNATA DEI SENTIERI LIGURI.


Torna la Giornata dei Sentieri Liguri, giunta alla sua terza edizione.  

Il 29 settembre sarà possibile accedere a un ricco programma di attività ed escursioni gratuite in tutto il territorio ligure, dal mare all'entroterra, dai sentieri costieri a quelli appenninici. Si potrà partecipare anche ad attività educative e gite rivolte a famiglie con bambini, percorrere antiche vie di comunicazione, visitare resti di antichi forti o insediamenti e molto altro.
Un viaggio alla scoperta dell'altra Liguria, spiegata da esperti accompagnatori CAI e FIE e da Guide Ambientali.
“Si tratta di una giornata importante che manifesta quanto il nostro territorio sia ricco e bello – spiega l’assessore allo Sviluppo dell’entroterra, Stefano Mai –. Si potrà partecipare a 21 escursioni in tutta la Liguria. Si andrà dalla speleologia nelle grotte, ai sentieri più semplici adatti ai bambini. Voglio ringraziare tutti i volontari che rendono possibile questo evento che riguarda la valorizzazione del nostro mare verde di Liguria. Un territorio bellissimo e unico".

"Si tratta di una giornata specialmente dedicata ai più giovani - Gianni Carravieri, Presidente CAI Liguria e Sportello della Montagna -. Vogliamo portare le famiglie lungo i sentieri della nostra regione perché riscoprano l'amore per il contatto con la natura".
Le iniziative saranno dislocate nelle 4 province liguri, con diversi livelli di difficoltà.
Quest'anno i sentieri in Liguria hanno raggiunto il numero di 751 percorsi, per una distanza complessiva di 4mila 404 chilometri.
L’elenco completo delle escursioni è  disponibile sul sito www.beactiveliguria.it dove è presente anche la mappa interattiva.

mercoledì 25 settembre 2019

“ARSenale. Vite e officine dal 1869 al 2019”

“ARSenale. Vite e officine dal 1869 al 2019”


Marina Militare Italiana e Fondazione Carispezia presentano la mostra “ARSenale. Vite e officine dal 1869 al 2019”, iniziativa culturale inserita nelle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Arsenale Militare Marittimo della Spezia.

Scopo della mostra, allestita negli spazi espositivi della Fondazione (via D. Chiodo 36, La Spezia) e curata da Silvano Benedetti, è ripercorrere la storia dell’Arsenale Militare, dove venivano progettate, costruite e allestite le unità della flotta italiana ‒ navi, sommergibili, idrovolanti ‒ e trovavano compimento le idee più innovative e geniali di ogni branca della tecnologia.

Le immagini esposte raccontano i mestieri e le vite delle persone che lavoravano all’interno dell’Arsenale – i cosiddetti “arsenaloti” (con una sola t nel dialetto locale) ‒ ossia tecnici e operai, militari e civili, molto qualificati, in grado di trasformare nelle loro officine un’idea, anche solo abbozzata, in un prodotto reale e funzionante.

Alle foto e ai reperti storici che saranno collocati lungo il percorso espositivo, si affiancano le immagini dei mestieri ancora vivi in Arsenale, foto attuali che colgono momenti e situazioni inusuali per la maggior parte delle persone

27ª FESTA NAZIONALE DEL TARTUFO

AGRICOLTURA: 27ª FESTA NAZIONALE DEL TARTUFO – DA DOMANI, GIOVEDI' 26 SETTEMBRE, A MILLESIMO (SV)


Prenderà il via domani, giovedì 26 settembre 2019, la ventisettesima edizione della Festa Nazionale del Tartufo di Millesimo, in provincia di Savona.
La rassegna si svolgerà su 6 giorni. Dal 26 al 29 settembre con la Festa nel suo pieno di eventi e nei giorni di sabato 5 a domenica 6 ottobre, con alcuni appuntamenti selezionati.
Ad annunciarlo sono Stefano Mai, assessore regionale all’Agricoltura, e Aldo Picalli, Sindaco di Millesimo.

“Si tratta di un appuntamento molto importante e come Regione Liguria ci investiamo perché crediamo che sia fondamentale promuovere i nostri prodotti tipici – precisa l’assessore Mai -. Il tartufo di Millesimo e della Val Bormida è eccezionale. I boschi che la circondano sono ricchi di querce, salici, tigli e pioppi che creano l’habitat perfetto, sia per la variante bianca, sia per quella nera”.

Importante la presenza di Regione Liguria che, come sottolinea l’assessore Mai, oltre a finanziare la manifestazione, parteciperà direttamente con un proprio stand.
“Quest’anno avremo anche uno spazio della Regione con la presenza de LamiaLiguria dove, in collaborazione con il Consorzio di tutela dell'olio extravergine di oliva DOP Riviera Ligure, il Consorzio di tutela del Basilico Genovese DOP ed Enoteca Regionale, svolgeremo laboratori, degustazioni e forniremo informazioni su queste eccellenze liguri. Appronteremo anche un desk per chi vorrà conoscere meglio il Programma di sviluppo rurale”.

“La Festa è un evento di grande prestigio, un appuntamento consolidato in grado di offrire gastronomia di qualità, abbinata alla riscoperta e alla valorizzazione del nostro territorio – precisa il sindaco Picalli - La sinergia con Regione Liguria, l'associazione Tartufai e Tartuficoltori Liguri, i produttori e tutte le associazioni di categoria, fa si che la Festa Nazionale del Tartufo sia un'importante occasione per l’intera filiera produttiva del territorio tramite cui promuovere e valorizzare l’identità locale. Un obiettivo che, grazie a una nuova gestione più inclusiva, raggiungiamo non solo attraverso l’organizzazione di iniziative legate al tema del tartufo, ma anche sul piano della conoscenza delle risorse produttive, della località e del contesto in cui si inserisce l’evento. Vogliamo che questo evento possa essere sempre di più un volano economico per il turismo e il rilancio dei piccoli paesi della nostra vallata. Infatti, in ragione di ciò, abbiamo pensato di invitare tutti i Comuni e gli Enti della Val Bormida”.

L’evento, primo all’interno del calendario nazione delle manifestazioni italiane dedicate al tartufo, coinvolgerà l’intero borgo di Millesimo con oltre 40 attrazioni sparse per le strade e le piazze in una rinnovata e più efficiente scelta logistica. Una nuova edizione, quella del 2019, che si prefigge di superare i dati della scorsa, quando si sono registrati più di 30mila visitatori con oltre 15mila pasti serviti.
Alla bontà dei prodotti tipici, questa nuova edizione della Festa lega una serie di eventi indirizzati a tutti, fortemente voluti dall'Amministrazione comunale. Ci saranno concerti rock, jazz, liscio, latino americani e balli occitani, con la novità della discoteca serale dedicata ai più giovani.
Importante anche il ruolo del volontariato, con i cittadini di millesimo di tutte le età che lavoreranno durante i sei giorni per il successo della Festa.

Oltre a Regione Liguria e Comune di Millesimo, sono partner della Festa: Città del Tartufo, Associazione Tartufai e Tartuficoltori Liguri, I Borghi più Belli d’Italia, Camera di Commercio Riviere di Liguria, Fisar e Meteovalbormida.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito: www.milletartufi.com

Caccia ai Tesori Arancioni



Caccia ai Tesori Arancioni

Castelnuovo Magra, La Spezia
Domenica 6 ottobre 2019



Domenica 6 ottobre Castelnuovo Magra, La Spezia, sarà teatro della “Caccia ai Tesori Arancioni”, manifestazione organizzata in collaborazione con il Touring Club Italiano, dedicata alla valorizzazione del territorio attraverso la scoperta non solo di luoghi ma anche di personetradizioni e sapori.
Per le iscrizioni: https://tesori.bandierearancioni.it

Varie le iniziative che si terranno nel corso della giornata, che si legheranno anche ai temi della Pace di Dante, la cui datazione storica ricorre infatti il 6 ottobre 1306.

Alle 9 partenza da Molino del Piano del “Trekking tra i vigneti” per una passeggiata sui sentieri del territorio castelnovese, in collaborazione con il CAI di Sarzana; dalle 10, invece, il centro storico di Castelnuovo Magra ospiterà stand gastronomici e un mercato del contadino con i prodotti della terra.
Nel pomeriggio alle 15.00, su prenotazione, inizierà la “Caccia ai Tesori Arancioni” che non sarà una competizione , ma ogni squadra che completerà il percorso riceverà un piccolo dono del territorio. Ad ogni tappa gli alunni dell’ Istituto Comprensivo di Castelnuovo Magra forniranno spiegazioni alle squadre in merito ai tesori scoperti.
Per le iscrizioni: https://tesori.bandierearancioni.it

Dedicati a Dante ci saranno dalle 15.00 un laboratorio per bambini “Sulle orme di Dante: usi e costumi al tempo della Pace del 6 ottobre 1306” , e dalle 16.00 il flash-mob “ Di Dante in Dante” organizzato in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Castelnuovo Magra: durante il laboratorio i piccoli partecipanti saranno accolti in un vero e proprio accampamento medievale dove potranno indossare armature e vestiti del tempo, mentre per il flash-mob gli alunni, forniti di testi danteschi , leggeranno vari brani formando una catena umana che partirà da piazza Querciola verso via Dante fino alla chiesa di Santa Maria Maddalena, invitando a partecipare il pubblico presente.

Alle 17.00 “Un tesoro di parole: viaggio nella poesia dialettale” durante il quale Amilcare Mario Grassi presenterà versi del suo libro “Figùa de pórvoa” con Jonathan Lazzini, accompagnati dalla chitarra di Rudi Veo e dall’Arpa di Linda Veo.

La PRO LOCO offrirà un servizio ristorante con menù tipico e merende a base di prodotti di stagione in Piazza Querciola e, straordinariamente per questa edizione, si potranno assaggiare alcuni piatti di gusto medievale.

Sono previste degustazioni guidate di vini locali con un punto di ristoro al giardino di Palazzo Amati, a cura dell’Enoteca Regionale della Liguria e a partire dalle 19.00 in piazza Querciola aperitivi con momenti musicali a cura del Circolo Arci di Castelnuovo Magra.

Sarà possibile visitare, dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 19, al costo di 7 euro intero e € 5,00 ridotto, , la Turris Magna del Palazzo Vescovile, aperta al pubblico dopo i recenti restauri. Dimora signorile costruita nella seconda metà del secolo XIII, il palazzo dei Vescovi di Luni divenne fortilizio militare durante la dominazione fiorentina e quella genovese, nel XV e XVI secolo.

La visita alla Torre sarà l’occasione per visitare la mostra “La strada , la lotta, l’amore” che espone fotografie dei famosi fotografi Letizia Battaglia, Tano D’Amico e Uliano Lucas.

Per le attività per cui è richiesta, è possibile effettuare la prenotazione fino a sabato 6 ottobre.


Per prenotazioni e informazioni

Ufficio IAT : Tel 0187 693832/37 Sabato e domenica ore 10.00 – 12.30 e 15.30 – 19.30
Tutti giorni 335/6447821

CAI: Tel. 0187 625154

Enoteca Regionale della Liguria: Tel. 0187 677406 - 391 7620040


martedì 24 settembre 2019

CON RIDE GREEN IL GIRO D’ITALIA È SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE

CON RIDE GREEN IL GIRO D’ITALIA È SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE 
Presentati i numeri della quarta edizione del progetto dedicato all'ambiente e alla raccolta differenziata, con la premiazione dei comuni più virtuosi 
Milano, 24 settembre 2019 – Se ad aggiudicarsi la Maglia Rosa sul traguardo di Verona, dopo 21 durissime tappe è stato il sorprendente ecuadoriano Richard Carapaz, non sono più una sorpresa i numeri fatti registrare da Ride Green, il progetto di sostenibilità legato alla raccolta differenziata promosso da RCS Sport in collaborazione con la Cooperativa Erica. Ride Green ha evidenziato, una volta ancora, come la scelta sia stata vincente con 75.758,12 kg di rifiuti recuperati di cui il 92% differenziati e avviati al riciclo, dati che confermano il trend di crescita fatto registrare già nelle prime tre edizioni del progetto.

Nella sede di Corepla, consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, tra gli sponsor del progetto, sono stati presentati i risultati ufficiali del Giro d’Italia 2019 e premiate le città di tappa che si sono contraddistinte nell’iniziativa.

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN DETTAGLIO


PREMIATI I COMUNI PIÙ ATTIVI DEL GIRO
  • I Comuni che in partenza hanno raccolto il maggior quantitativo di rifiuti differenziati sono stati: Valdaora (94,3%), Tortoreto Lido (93,7%) e Carpi (93%).
  • I Comuni che in arrivo hanno raccolto il maggior quantitativo di rifiuti differenziati sono stati: Orbetello (93,3%), Terracina (93,3%) e Novi Ligure (93,1%).
MENZIONI SPECIALI
I gruppi di volontari che si sono dimostrati particolarmente disponibili e motivati sono stati: 
  • I volontari della Pro Loco Coppino dell’Aquila, per l’arrivo della 7a tappa 
  • I ragazzi del Liceo Linguistico di Courmayeur, che hanno partecipato alla 14a tappa    
  • le Guardie Ambientali d’Italia – Sezione Provinciale di Roma, per la 4a tappa a Frascati 
  • la Camera di Commercio di Cuneo e i ragazzi delle scuole superiori che hanno partecipato al progetto “Granda e Co” per la partenza della 12°a tappa 
La ditta che partecipato più attivamente al progetto è stato il Gruppo Hera Spa per l’arrivo della 10a tappa a Modena.
Nella foto i rappresentanti dei comitati tappa, delle associazioni e delle aziende premiate da RCS Sport e E.R.I.C.A.
DICHIARAZIONI
Roberto Salamini, Responsabile Marketing & Communications di RCS Sport
, ha detto: "Il Giro d’Italia ha voluto abbracciare questo progetto fin dall’inizio e la scelta è stata vincente. I numeri delle quattro edizioni in cui abbiamo sviluppato questa iniziativa  si raccontano da soli. Tutte le componenti coinvolte durante la corsa hanno risposto in maniera più che positiva a partire dalle città di tappa, fino alle squadre, agli sponsor e a noi dell’organizzazione. Un Giro sempre più ecosostenibile è uno dei nostri punti fermi anche per i prossimi anni e si lega a tutti i progetti di Social Responsibility che sono uno dei principali obiettivi sia nostri che di tutto il gruppo RCS”.

Roberto Cavallo, Amministratore Delegato E.R.I.C.A., ha sottolineato come: "La strada che abbiamo intrapreso ormai quattro anni fa si conferma quella giusta e la chiave del successo è sempre la condivisione degli obiettivi con tutti partner del progetto, gli sponsor, i Comuni, le ditte e ovviamente il pubblico. Crediamo fermamente che anche grandi eventi come il Giro d’Italia possano essere all’insegna della sostenibilità: per questo siamo felici di aver promosso insieme ad A.I.C.A. (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale) la Carta per gli eventi sostenibili proprio qualche settimana fa a Courmayeur, che conferma il nostro impegno in questa direzione”.

#Giro

APICOLTURA

APICOLTURA: REGIONE LIGURIA PRONTA A CHIEDERE STATO DI CALAMITA’ NATURALE

L’assessore regionale all’Agricoltura, Stefano Mai, risponde a Coldiretti Liguria per la richiesta di Stato di calamità naturale in seguito alle gravi perdite registrate quest’anno nel settore dell’apicoltura. Regione Liguria attiverà la procedura al più presto.
“Attendiamo di ricevere dalle associazioni apistiche la stima dei danni. Per ora non le abbiamo ancora in mano. Quando le avremo, le valuteremo insieme al rapporto Ismea sull’apicoltura. A quel punto potremo deliberare la declaratoria di Stato di calamità naturale. Solleciteremo il governo per la concessione della deroga per l’attivazione della legge 102, in modo da ottenere il riconoscimento dei danni alla produzione di miele, con la conseguente attivazione del fondo di solidarietà”.
“Sono stato contattato da molti apicoltori che hanno lamentato l'azzeramento della produzione di miele d'acacia e la riduzione delle altre produzioni a seguito dell’andamento della stagione. Inoltre, molti apicoltori hanno dovuto nutrire le loro api per evitarne la morte – prosegue l’assessore Mai - Considero l'apicoltura fondamentale non solamente per mantenere la nostra tradizione, i nostri produttori e l'economia sviluppata da questo settore, ma perché è importante anche per la nostra vita. Ad esempio, grazie alle azioni che messe in campo in Liguria per combattere la Vespa velutina, stimiamo di aver salvato 76 milioni di api 600 miliardi di impollinazioni. Proprio perché credo nella grande funzione ambientale che hanno le api, anche in un'ottica di sostegno alle imprese, sto ragionando se modificare delle norme, in particolare quella che riguarda il nomadismo delle api, per concedere ai nostri apicoltori di spostare le proprie arnie per esigenze nate da situazioni climatiche avverse”.
“Ricordo che il ministro Centinaio aveva stanziato 2 milioni di euro per l'apicoltura – conclude l’assessore Mai - Sarebbe il caso di capire se tali fondi possano essere utilizzati per aiutare questo settore che sta soffrendo particolarmente”.

domenica 22 settembre 2019

LIGURIA GUIDA PER IL RICICLO DEI RIFIUTI NEI PORTI

SALONE NAUTICO: LIGURIA REGIONE GUIDA PER IL RICICLO DEI RIFIUTI NEI PORTI.


Regione Liguria capofila del progetto “PRiSMa MED”. Il 69% dei rifiuti prodotti nei proti sono estranei all’ecosistema marino. “Bisogna creare una filiera di riciclo e riuso di questi rifiuti”, afferma l’assessore regionale alla Pesca, Stefano Mai, in occasione del 59esimo Salone Nautico di Genova.

“Il 69% dei rifiuti prodotti nei porti sono estranei all’ecosistema marino – spiega l’assessore Mai - La plastica ricopre ben il 28% dei rifiuti prodotti. Il vetro arriva al 10%, i tessuti al 9%, il metallo al 7%, cosi anche i fusti o bidoni, sempre al 7%. Le attrezzature da pesca al 6%. Un altro 2% è costituito dal materiale non organico. Serve una chiara strategia per il riciclo e riutilizzo di questi rifiuti, in modo che grazie a un’economia circolare, da essere dannosi per il mare, possano diventare una risorsa”.

Regione Liguria, come ribadisce l’assessore Mai, è oggi capofila del progetto “PRiSMa MED” che coinvolge Liguria, Toscana, Sardegna, Corsica e la Regione del Sud (ex Paca).
“Con questo progetto del programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020, vengono investiti due milioni di euro nella gestione degli scarti da pesca, acquacoltura e mitilicoltura su oltre 4.200 chilometri di costa. L’obiettivo strategico è raggiungere nei porti commerciali e porticcioli, la gestione integrata dei rifiuti e degli scarti prodotti dalle attività legate alla pesca e alla nautica da diporto”. 

“PRiSMa MED” ha come capofila Regione Liguria e come partner: Ticass scrl-Tecnologie Innovative per il controllo ambientale e lo sviluppo sostenibile, Regione Toscana, Unione dei Comuni Alta Gallura, Camera di Commercio di Ajaccio, Flag Nord Sardegna, Cirspe-Centro italiano ricerche e studi per la pesca, Gestimar-scrl. 
Il progetto prevede inoltre la redazione e la condivisione dei protocolli di best practice per la gestione dei rifiuti. Quattro i progetti pilota che saranno sviluppati: sul recupero del materiale organico di scarto da pesca e acquacoltura per la produzione di farine animali e per l’impiego in altri settori innovativi; sulla gestione e smaltimento rifiuti assimilabili agli urbani con creazione isole ecologiche; sul recupero integrale delle reti dismesse; sul riutilizzo della frazione organica e inorganica dei molluschi.

“Non agiamo solo sul pescato, ma anche sui fisiologici rifiuti prodotti per l’attività della pesca e nell’andare direttamente a rimuovere i rifiuti dai fondali marini. Un esempio di questa gestione integrata è lo smaltimento degli oli motori. Il 59% dei pescatori ne smaltisce più di 30 litri l’anno, mentre le batterie motore che per fortuna stanno diminuendo – prosegue l’assessore Mai - Poi ci sono le attrezzature da pesca dismesse in un anno che sono composte prevalentemente dalle reti in plastica, il 19%, dai cavi d’acciaio, il 23%, dal cordame in plastica, il 22%, e dai galleggianti, il 17%. Tutti rifiuti che possono essere inseriti in una corretta filiera del riciclo”.

“Consideriamo che il 72% dei rifiuti prodotti nei porti liguri seguono la normale filiera dei rifiuti urbani – conclude l’assessore Mai – Questo dato ci dice che il riciclo di tali rifiuti dipende dal livello di differenziata comunale, mentre PRiSMa MED punta ad una specifica filiera di riuso e riciclo, che superi il semplice smaltimento e sia in grado di dare vita a un’economia circolare che porti il rifiuto a essere risorsa”.

venerdì 20 settembre 2019

Giornate Europee del Patrimonio a Luni e alla villa del Varignano

Giornate Europee del Patrimonio a Luni e alla villa del Varignano.




Trasmettiamo il programma delle iniziative previste al Museo archeologico di Luni e alla Villa romana del Varignano in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio che quest'anno cadono sabato 21 e domenica 22 settembre.
Al Museo di Luni in entrambe le giornate, oltre a quanto normalmente visitabile, sarà possibile accedere anche alle sale espositive di recente allestimento e allo spazio museale dedicato al tempio della dea Luna.
Nella serata di sabato 21 alle ore 19.00 la direttrice del Museo, dott.ssa Antonella Traverso, effettuerà una visita guidata alle nuove sale espositive presso il Casale Gropallo. Nello stesso immobile alle ore 21.00, nell’ambito del Portus Lunae art festival, Antonella Prenner parlerà di “La luna e il cielo nel planetario di Archimede”. A partire dalle ore 20.00 è previsto l’ingresso al prezzo simbolico di un euro.
Alla Villa romana del Varignano (Porto Venere - loc. Le Grazie) domenica 22 la direttrice del sito, dott.ssa Marcella Mancusi, effettuerà visite guidate alle ore 10, 11.15 e 12.30. ​


Area archeologica e Sistema museale dell'antica città di Luna
Polo Museale della Liguria
via Luni 37, 19034 Luni (SP)
tel. 0187 66811
pm-lig.museoluni@beniculturali.it
www.luni.beniculturali.it
https://www.facebook.com/museoarcheologicoluni/

GRANPIEMONTE 2019

GRANPIEMONTE 2019: ARRIVO AL SANTUARIO DI OROPA CON BERNAL E CARAPAZ
Percorso impegnativo per la 103esima edizione della classica piemontese. Partenza da Agliè e arrivo al Santuario di Oropa (Biella) dopo 183 chilometri. Diventano 19 le formazioni al via con l’aggiunta del Team Ineos di Bernal. Annunciato al via anche il vincitore del Giro d'Italia Carapaz. Diretta su Rai Sport + HD dalle 14.30.
Torino, 19 settembre 2019 – È stata presentata oggi presso la Sala Stampa della Regione Piemonte in Piazza Castello a Torino la 103esima edizione del GranPiemonte NamedSport. La corsa organizzata da RCS Sport/La Gazzetta dello Sport in collaborazione con la Regione Piemonte è in programma giovedì 10 ottobre. Quest’anno torna un percorso adatto agli scalatori con un finale che prevede l’arrivo ai 1142 metri del Santuario di Oropa (Biella) già sede di sei arrivi di tappa del Giro d’Italia. L’ultimo con la vittoria di Tom Dumoulin nel 2017 che poi avrebbe vinto la Corsa Rosa. Saranno 19 le formazioni alla partenza con un WorldTeam in più rispetto a quelle annunciate. Infatti il Team Ineos del vincitore del Tour de France Egan Bernal ha chiesto di partecipare alla corsa con il colombiano al via. Atteso anche Richard Carapaz, vincitore dell'ultimo Giro d'Italia.

DOWNLOAD
IL PERCORSO
La corsa si snoda tra il Canavese e il Biellese. Nella prima parte si presenta articolato e ondulato su strade a volte ristrette (specie negli attraversamenti cittadini) e a volte larghe e rettilinee. Dopo il Rifornimento Fisso (km 102-105) il percorso è praticamente pianeggiante fino a Valdengo dove inizia la salita pedalabile di Nelva attraverso Valle San Nicolao e Bianchette. Discesa veloce su Biella dove inizia la salita finale di Oropa sul percorso “classico” già affrontato in diverse occasioni dal Giro d’Italia.

Ultimi km
Ultimi 11 km in salita da Biella fino al Santuario di Oropa. Prima parte, fino all'abitato di Favaro, con pendenze dolci. Nell'abitato di Favaro, con pavimentazione in porfido, si raggiungono le pendenze massime (attorno al 13%). La salita prosegue con numerose curve e con pendenze attorno al 9% fino all'arrivo su un rettilineo in porfido di 130 m largo 6.5 m.

DICHIARAZIONI
“E’ un onore per la nostra Regione ospitare una competizione sportiva di questo livello, a maggior ragione nel centenario della nascita di Fausto Coppi – affermano il Presidente Alberto Cirio e l’assessore allo Sport della Regione Piemonte Fabrizio Ricca. Occasioni come questa permettono al nostro territorio di farsi conoscere in tutta la sua bellezza e dimostrano che il Piemonte è terra di opportunità per chiunque voglia organizzare eventi in cui l’agonismo ai suoi massimi livelli è di casa. Il ciclismo è molto legato alla nostra Regione e la cornice che ospiterà l’edizione di quest’anno della gara ‘Gran Piemonte’ è estremamente suggestiva e ricca di bellezze naturali e storiche”.
Da sinistra: Paolo Bellino, Amministratore Delegato e Direttore Generale di RCS Sport, Mauro Vegni, Direttore Ciclismo di RCS Sport, l’Assessore allo Sport della Regione Piemonte Fabrizio Ricca, il Sindaco di Biella Claudio Corradino e Marco Succio, Sindaco di Agliè.
Paolo Bellino, Amministratore Delegato e Direttore Generale di RCS Sport, ha dichiarato: “Il rapporto con la Regione Piemonte è ormai consolidato da anni e siamo fiduciosi che continuerà a svilupparsi nel migliore dei modi. Il GranPiemonte è la prima manifestazione internazionale che affrontiamo con la nuova giunta ma siamo certi che ci troveremo in sintonia e troveremo la chiave per organizzare altri grandi eventi sul territorio. La corsa verrà proposta in diretta sulle reti Rai e sarà fruibile anche nei 5 continenti grazie alla distribuzione internazionale delle immagini”. 
Mauro Vegni, Direttore Ciclismo di RCS Sport, ha detto: “Quest’anno, in accordo con la Regione Piemonte, abbiamo deciso di arrivare con la 103esima edizione del GranPiemonte al Santuario di Oropa che già ha ospitato sei arrivi di tappa del Giro d’Italia. L’ultima volta, nel 2017, ci fu la vittoria di Tom Dumoulin che poi quel Giro lo vinse. La scelta di proporre per questa edizione una corsa che prevedesse l’arrivo in salita, a differenza degli ultimi anni, è stata vincente. Infatti - oltre alle 18 squadre che avevamo annunciato due settimane fa - abbiamo ricevuto proprio ieri richiesta di partecipazione da parte del Team Ineos che sarà al via con il vincitore dell’ultimo Tour de France, Bernal. Siamo certi che sarà una corsa molto bella e combattuta in un territorio ricco di cultura, storia e grande sport”.
Sonny Colbrelli vince il GranPiemonte NamedSport 2018
LE FORMAZIONI AL VIA
19 formazioni: 10 UCI WorldTeams e 9 UCI Professional Continental Teams.
  • AG2R LA MONDIALE
  • ASTANA PRO TEAM
  • BAHRAIN - MERIDA
  • BORA - HANSGROHE
  • EF EDUCATION FIRST
  • MOVISTAR TEAM
  • TEAM DIMENSION DATA
  • TEAM INEOS
  • TEAM KATUSHA ALPECIN
  • UAE TEAM EMIRATES
  • ANDRONI GIOCATTOLI - SIDERMEC
  • BARDIANI CSF
  • NERI SOTTOLI SELLE ITALIA KTM
  • NIPPO - VINI FANTINI - FAIZANE'
  • ISRAEL CYCLING ACADEMY
  • GAZPROM - RUSVELO
  • COFIDIS, SOLUTIONS CREDITS
  • VITAL CONCEPT - B&B HOTELS
  • TEAM ARKEA - SAMSIC
#GranPiemonte

LA STRADA, LA LOTTA, L’AMORE


LA STRADA, LA LOTTA, L’AMORE



Torre del Castello dei Vescovi di Luni

Castelnuovo Magra (21 settembre 2019)




Sabato 21 luglio 2019 alle ore 17.30 a Castelnuovo Magra (SP) ci sarà l’incontro incontro con il pubblico di una delle più grandi fotografe internazionali: Letizia Battaglia. L’iniziativa si inserisce all'interno della mostra "La strada, la lotta, l'amore" (Torre del Castello dei Vescovi di Luni, 13 luglio-13 ottobre) che per la prima volta mette insieme le fotografie di tre dei principali fotografi italiani: Letizia Battaglia, Tano D'Amico e Uliano Lucas. Letizia Battaglia sarà intervistata da Elena Nieddu, giornalista del Secolo XIX. Dopo l'incontro sarà possibile farsi autografare il catalogo della mostra. Per l’occasione la mostra sarà visitabile con orario continuato (10.30-21.30), sarà pi possibile visitarla fino al 13 ottobre nel fine settimana dalle 10.30-12-30 e dalle 15.30 fino alle 19.30.

Letizia Battaglia, nata a Palermo nel 1935, è una fotoreporter che gode di numerosi riconoscimenti internazionali: è stata la prima donna europea a ricevere il Premio Eugene Smith. Le sue foto più famose sono quelle scattate per il giornale «L’Ora» di Palermo, con le quali ha documentato e denunciato le guerre di mafia degli anni Settanta e Ottanta. Le sue immagini riguardano però un più ampio ventaglio di temi, inerenti la vita siciliana e palermitana: le tradizioni, la vita quotidiana, le feste e i lutti, i volti del potere e gli sguardi pieni di speranza dei bambini e delle donne, in una città dalle mille contraddizioni. In questi ultimi anni, Letizia Battaglia sta riscuotendo un successo straordinario a livello internazionale diventando una artista di culto anche per molti giovani e giovanissimi, al punto che a 84 anni è contesa nei principali musei contemporanei e negli spazi espositivi più importanti in giro per il mondo. In queste ultime settimane è stata sotto i riflettori per la sua partecipazione con protagonita nell’ultimo film di Franco Maresco “La Mafia non è più quella di una volta”, che ha vinto il premio speciale della giuria alla  76/a Mostra del cinema di Venezia. Questa partecipazione è anche il riconoscimento al coraggio di una militanza antimafia che ha sempre esibito, anche in tempi molto difficili per la sua amata Sicilia



Alcune foto celebri



[foto omicidio Piersanti Mattarella]


«Prendiamo una fotografia di Letizia Battaglia. Via Libertà, a Palermo, 6 gennaio 1980. Sembrava un incidente stradale, no, avevano sparato al presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella. Letizia e il suo compagno Franco Zecchin cominciano a scattare, sconvolti, lui da fuori, lei infila la fotocamera nel finestrino. In quel momento, un uomo raccoglie il corpo dell’assassinato come in una Pietà. Si chiama Sergio, è suo fratello, oggi è presidente della Repubblica, e il ricordo di Letizia è questo: “allora c’era tanto dolore, oggi in quella foto c’è una speranza: di un presidente che ha vissuto quel momento ci si può fidare”».

(dall’introduzione di Michele Smargiassi al catalogo Letizia Battaglia, Tano D'Amico, Uliano Lucas La strada, la lotta, l’amore, a cura di Archivi della Resistenza, Edizioni ETS, pp. 5-6)



[foto bambina con il pallone]  


Tu hai detto: «la fotografia è la storia di un incontro, nelle bambine rivedo anche me stessa bambina». Parliamo di una foto più lieta della precedente: la foto della bambina col pallone.


Ero con due fotografi, Franco Zecchin e Ernesto Bazan, eravamo seduti in una specie di taverna e vedo da lontano tre o quattro bambini e non so perché mi alzo di corsa e vado loro incontro, sei, sette scatti, li fotografo. Poi questa bambina, tutto avviene in 30 secondi: la spingo contro il muro e lei mi guarda ipnotizzata, alza il braccio e aveva mille lire nella mano. Io cerco sempre di rivedere quelli che ho fotografato ma, dopo trentotto anni dallo scatto, lei non ero riuscita a trovarla. Ero andata a casa, mostravo la foto, ma nessuno sembrava ricordare lei bambina, nemmeno i vecchi la ricordavano.

Un giorno, parlando con Dacia Maraini, le ho raccontato che la sto cercando con grande timore, perché era la foto che ho avuto accanto per tutti questi anni, mi aveva accompagnata nelle denunce, nei morti ammazzati; la bambina, con quegli occhi così gravi, era la mia speranza. Dacia contattò una sua amica che lavorava alla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”. Fecero questo annuncio in TV, si presentano due donne, ma non sono loro. Dopodiché finalmente arriva lei. Io prima di incontrarla mi dico: «Chi mi si presenta? Una strega, una trafficante di droga?». Poi arriva lei, una donna meravigliosa, alta, elegantissima nella sua semplicità, bella, buona quando l’abbraccio. Sono stata felice perché aveva sposato un poliziotto, suo figlio è un poliziotto e rapper che canta a Milano. Per cui la mia bambina non mi aveva tradito, non so forse dico delle sciocchezze, ma io ho sentito che tutto era andato bene. Quella bambina, che era stata per me un po’ un riferimento di qualcosa che avevo dentro, era diventata una donna così bella e così buona, ecco non mi aveva tradito. Nel tempo ho incontrato persone che sono diventate poi altro, però questa donna mi ha reso felice, perché è la mia foto più famosa, più conosciuta e bella anche. Ci sono anche le cose belle, assolutamente ho passato più cose belle che brutte nella mia vita, altrimenti mi sentirei un poco di avere fallito. Ho cose meravigliose da raccontare, ma non ve le racconto!

(dall’intervista a Letizia Battaglia Io cerco la bambina che è in me nel catalogo Letizia Battaglia, Tano D’Amico, Uliano Lucas La strada, la lotta, l’amore, a cura di Archivi della Resistenza, Edizioni ETS, p..43-44)

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Notizie sulla mostra



L’esposizione, che sta già riscuotendo grande interesse a livello nazionale, si inserisce nel ricco calendario di mostre, organizzate dal Comune di Castelnuovo Magra e dall’Assessorato alla Cultura, presso la Torre del Castello dei Vescovi di Luni, che, negli ultimi anni – grazie alle fortunate mostre di Erwitt, McCurry, Tano D’Amico, Mario Dondero e Bruce Chatwin, Vivian Maier e, da quest’anno, Pepi Merisio – si è andata affermando come un importante luogo espositivo per la fotografia e non solo, al punto che anche alcuni dei principali critici fotografici nazionali iniziano a guardare a questo spazio con vivo interesse (particolarmente significativo un articolo su «Repubblica» di Michele Smargiassi in cui si raccontano le mostre in Torre come esempio virtuoso del proporre spazi espositivi audaci e inediti).

L’allestimento di quest’anno è dedicato a tre grandi nomi della fotografia italiana, tre dei principali fotografi italiani viventi, riconosciuti a livello internazionale, i quali con la loro opera ci raccontano anche un pezzo di storia italiana (e non solo italiana): dalla stagione della contestazione studentesca, fino ai nostri giorni, in una sorta di autobiografia della nazione, composta da chi sa guardare alla società italiana con occhi aperti, con curiosità antropologica, senza negare le contraddizioni ma sapendo anche cogliere l’umanità latente.

L’allestimento è a cura dell’associazione Archivi della Resistenza di Fosdinovo (MS), che è il gestore del vicino Museo Audiovisivo della Resistenza, anch’esso uno dei partner del progetto. Gli Archivi della Resistenza hanno pensato a questa nuova avventura dopo il grande successo delle mostre curate per il comune: Tano D’Amico “La lotta delle donne” del 2017 e “ L’autre Vivian. L’altra Vivian Maier” del 2018, in collaborazione con Roberto Carlone, Caterina Cavallari e l’associazione francese “Vivian Maier et le Champsaur”.



Ai tre fotografi è stato proposto di esporre venti foto ciascuno: gli spazi angusti e insieme bellissimi della Torre non consentono un corpus superiore anche se verrà ripetuta l’esperienza delle gigantografie installate lungo le vie del borgo, come era già accaduto per la Maier, trasformando così il paese in una mostra a cielo aperto. È stato chiesto loro di partire dal tema: “La strada, la lotta, l’amore”, che è subito piaciuto molto e così tutti e tre hanno accettato la sfida e si sono messi in gioco. Battaglia, D’amico e Lucas si sono affermati come tre dei principali fotoreporter italiani e il loro lavoro si configura come quello che nel gergo degli addetti ai lavori è detto un “fotografo di strada” o un “stradale”. Questa definizione è stata spesso rivendicata da loro stessi, non tanto perché il loro lavoro si esaurisca nella necessità della cronaca, quanto perché stare sulla strada significa saper cogliere la società in trasformazione, essere aperti agli incontri, alle infinite possibilità di relazione che la strada ti offre. La strada è luogo vituperato e insieme idolatrato, strada come opportunità e crescita, la lolliana “strada dei sogni” degli anni d’oro della contestazione, ma a ben vedere comprende anche tutti i riflussi successivi e ogni ritorno di fiamma prossimo e odierno deve in qualche modo essere ratificato sulla strada. E poi la strada è anche l’ultima spiaggia dei disperati, di ogni epoca e latitudine, è luogo del malaffare oltre che del conflitto sociale. Le indagini sociali e antropologiche sul lavoro, sulla città e sull’umanità varia che l’abita, sono una parte consistente dello sterminato lavoro di Uliano Lucas, fotografo e insieme storico e teorico della fotografia; l’indagine sul cambiamento di orizzonti e di sguardi negli anni della ribellione è facilmente riconducibile alla straordinaria alchimia che amalgama poesia e impegno civile delle foto di Tano D’Amico; il corpo a corpo di Letizia Battaglia con il mostro della Mafia, nella stagione dei morti ammazzati, dell’escalation della violenza ma anche della risposta indignata, dell’orgoglio antimafia, di chi sa rimanere impermeabile al Male. Questi tre fotografi hanno lavorato tenendo sempre come stella polare la fiducia in nuovo umanesimo, che riportasse al centro i valori di convivenza pacifica, di un’armonia da ricercare continuamente e che non può riguardare soltanto le forme dei loro capolavori chiamati “fotografie”. Perché se c’è lotta nell’amore (le contraddizioni del reale, le fratture della storia e i continui cortocircuiti dei significati) è anche vero che l’amore è in tutte le lotte vere, quelle che valga davvero la pena affrontare. E da sempre chi prefigura un mondo migliore scopre abbastanza in fretta che non si può prescindere né dal pane, né dalle rose, ovvero dalla lotta e dall’amore.



L’allestimento sarà visitabile per tre mesi (da luglio a metà ottobre 2019) e sarà supportato da varie iniziative: incontri, film, workshop, un convegno, con la presenza dei tre grandi autori distribuiti durante i tre mesi e di alcuni importanti esponenti del mondo della fotografia, ad esempio è previsto il ritorno del giornalista di «Repubblica» Michele Smargiassi, che è anche l’autore del testo introduttivo al catalogo della mostra, curato da Archivi della Resistenza e pubblicato da ETS di Pisa ( http://www.edizioniets.com/scheda.asp?n=9788846756169).



L’Orario di apertura della mostra è il seguente: nei mesi di luglio e agosto, da martedì a domenica 10-12:30 e 15-23; invece a settembre e a ottobre sarà aperta solo il sabato e la domenica 10-12:30 e 15-19. Il biglietto d'ingresso intero costa 7,00 e quello ridotto 5,00. Per informazioni e contatti chiamare 0187.693832 - 0187.693837 oppure scrivere a turismo@comune.castelnuovomagra.sp.it







Dal quarto di copertina del catalogo



La strada, la lotta e l’amore raccontati da tre straordinari maestri della fotografia italiana: Letizia Battaglia, Tano D’Amico e Uliano Lucas. Un dialogo attraverso sessanta foto – da quelle più celebri a quelle meno conosciute – e tre interviste realizzate per l’occasione.



Non c’è lotta senza amore, in fotografia – e nella realtà. Ma amore e lotta hanno un solo posto dove incontrarsi, ed è la strada. Le strade, in una città, non le fanno gli urbanisti o gli ingegneri civili. Le fa chi le usa. Le città vivono di conflitti, e la strada è il luogo principe del conflitto urbano, che è poi una lunga, sotterranea, lenta battaglia fra spazi e corpi. Il punto debole delle tirannidi contemporanee, conclamate o dolci, spudorate o seducenti, è che gli abitanti delle città usano gli spazi urbani in modi imprevisti, non graditi, spesso non autorizzati, insubordinati. È solo lì, sulla strada, che il fotografo può cogliere la storia che passa fra quei due poli della lotta e dell’amore – qualcuno disse «il sogno di una cosa». Michele Smargiassi



Letizia Battaglia, nata a Palermo nel 1935, è una fotoreporter che gode di numerosi riconoscimenti internazionali: è stata la prima donna europea a ricevere il Premio Eugene Smith. Le sue foto più famose sono quelle scattate per il giornale «L’Ora» di Palermo, con le quali ha documentato e denunciato le guerre di mafia degli anni Settanta e Ottanta. Le sue immagini riguardano però un più ampio ventaglio di temi, inerenti la vita siciliana e palermitana: le tradizioni, la vita quotidiana, le feste e i lutti, i volti del potere e gli sguardi pieni di speranza dei bambini e delle donne, in una città dalle mille contraddizioni.



Tano D’Amico, nato nell’isola di Filicudi nel 1942, si trasferisce e studia a Milano e diventa romano d’adozione. È giornalista professionista, fotoreporter e ha partecipato alla fondazione del giornale «Lotta Continua». Dagli anni Sessanta non ha mai smesso di raccontare le manifestazioni di piazza. Ha realizzato reportage su carceri, manicomio, conflitti internazionali (Irlanda, Palestina, la Spagna franchista, il Portogallo della rivoluzione dei garofani, Somalia e Bosnia), migranti e rom. Da sempre ha una particolare attenzione verso le minoranze etniche e politiche, ad esempio, il movimento femminista.



Uliano Lucas, nato a Milano nel 1942, è un freelancer che ha documentato cinquant’anni di mutamenti sociali, politici e culturali. Ha realizzato reportage sulla contestazione studentesca; sull’Africa, seguendo la decolonizzazione e le guerre di liberazione; sulla vita degli emigranti in Europa, sulla guerra in Occidente (Sarajevo), sul mondo del lavoro, sui cambiamenti nel costume e nel tessuto territoriale e sociale. Ha affiancato all’attività di reporter quella di studioso del sistema dell’informazione, nel 2015 ha scritto, con Tatiana Agliani, una storia del fotogiornalismo italiano.